Discussione:Il silenzio (film 1963)
La parola finale pronunciata dal bambino in realtà non viene mai pronunciata nella versione originale, bensì solo in quella italiana: il bambino non parla nella versione svedese, non dice proprio niente. Fa "Silenzio". Se non è censura del senso che Bergman imprime alla pellicola di certo è una fortissima edulcorazione, e il fatto che sia scritto proprio nella "trama" qui su wikipedia e nessuno si prenda la briga di modificare quel pezzetto finale, magari con tanto di chiarimento, contribuisce a pervertire il senso del finale che è un universo di incomunicabilità. Per questo "Hadjek" non ha un significato chiaro, di certo non vuol dire "anima", e mantenendo questa versione in wikipedia significa pervertire tutto il film stesso cosi come fece il doppiaggio italiano. Per tutto il resto basta informarsi un pò in giro o acquistare il dvd della BIM con tanto di scheda sui pezzi censurati e possibilità di vedere l'intero film in originale con sottotitoli italiani fedeli. Spero quindi che questa volta il mio intervento sia pieno, tutt'altro che di prova, sensato e che vi aiuti a fare chiarezza su questo benedetto film e in generale il cinema di Bergman già abbastanza mutilato in Italia.
- Questa è la versione originale, e il bambino (1.34.27) legge quella parola. --Paola Michelangeli (msg) 16:38, 15 dic 2013 (CET)
Rettifico allora: legge la parola "Hadjek", ma resta incomprensibile e senza un senso comune. "Anima" è la libertà che si prese il doppiaggio all'epoca.
- Infatti ho modificato la voce eliminando la presunta traduzione. --Paola Michelangeli (msg) 17:15, 15 dic 2013 (CET)
La ringrazio, e scusi per la petulanza! Però credo che sia fondamentale dare a Bergman il giusto peso, e se questi non aveva inteso dare una lettura fideistica alla sua opera in modo esplicito e anzi far finire il tutto in modo poco consolatorio, è giusto che Wikipedia lo specifichi invece di alimentare l'errore. Saluti, Nicola.
- Nessuna petulanza, anzi il Suo intervento è stato molto utile. --Paola Michelangeli (msg) 17:20, 15 dic 2013 (CET)
- Tra l'altro, questa è la scena finale della versione italiana, dove il censore manipola il doppiaggio inventando due parole esplicite - ancora "hadjek" e poi "anima" - che in realtà il bambino non pronuncia affatto. --Paola Michelangeli (msg) 09:04, 16 dic 2013 (CET)
Due osservazione:
- Capisco che la soppressione di scene sia censura, ma non capisco come l'aggiunta di una parola sia censura. Non si elimina nulla, si vuole dare un significato aggiuntivo che prima non c'era, ma non uno diverso.
- Toglierei/cambierei quel "manipolato", che esprime un giudizio troppo forte
--MidBi 18:05, 17 dic 2013 (CET)
- Secondo te, cambiare il significato di un film non è una manipolazione e perciò anche una censura del reale senso del film? --Paola Michelangeli (msg) 18:27, 17 dic 2013 (CET)
- Il problema è che non è dimostrato quel "cambiare". Io leggo che l'aggiunta di una parola avrebbe (stando ad un singolo autore...) "aperto ad un'interpretazione spiritualistica", quindi è un'aggiunta, non un cambio di significato. Se avessimo parlato di un film che propagandava idee atee e il doppiaggio lo trasformava in uno spot pro-religione potrei pure essere daccordo, ma qui parliamo di una parola che "avrebbe" aggiunto un ipotetico significato ulteriore a quello del film. Censura va bene per le tre scene tagliate, ma per la questione del finale si può al massimo parlare di "aggiunta discutibile".--MidBi 19:14, 17 dic 2013 (CET)
- Il signor de la Palisse sarebbe del tutto d'accordo con te: l'aggiunta di una parola è ... un'aggiunta. Poi scrivi che un'aggiunta non è un cambio di significato. Se con questo intendi, sempre con La Palisse, che "un'aggiunta è un'aggiunta" e "un cambio è un cambio", cioè che un'aggiunta è qualcosa di diverso da un cambio, e perciò aggiungendo non si cambia nulla, allora siamo al sofisma bello e buono. Se invece volevi dire che "un'aggiunta (di una parola) non comporta un cambio di significato (della scena)", allora saremmo a una proposizione chiaramente erronea. Però poi introduci un'altra possibilità: la parola "avrebbe aggiunto un ipotetico significato ulteriore a quello del film". Neanche questo è vero, perché lo spettatore italiano, che ha di fronte a sé soltanto la versione manipolata dalla censura, ignora l'esistenza di un eventuale significato precedente (quello non "ulteriore") del film. Infine arriviamo all'« aggiunta discutibile »: peccato che un'aggiunta possa essere definita discutibile solo qualora si ammetta che esistano aggiunte pertinenti operate da un censore.
- In conclusione. Quella che tu chiami « aggiunta discutibile » è, in senso stretto, la modifica di una scena operata dalla commissione censura, è un "cambiare" l'originale. A un bambino che, per volontà del regista, muove le labbra senza emettere alcun suono, la censura fa pronunciare distintamente prima una parola priva di significato, poi la parola anima. Il censore ha deciso che quella parola voleva dire anima. Questa operazione si chiama falsificazione e tale sarebbe stata anche se invece di « anima » si fosse inventata qualunque altra parola. Ma naturalmente il censore operava secondo i propri scopi e volle fare di quella parola la chiave del film, come dimostra una critica come questa che sulla falsificazione si basa anche se, immagino, il critico ignorasse l'operazione che stava a monte. --Paola Michelangeli (msg) 10:09, 18 dic 2013 (CET)
- Va bene. Evidentemente basta aggiungere una parola per far gridare alla censura, buono a sapersi per il futuro.--MidBi 16:34, 18 dic 2013 (CET)
- Gentile MidBi, mi compiaccio che abbia infine compreso come la manipolazione e l'alterazione volontaria di un'opera artistica, ne stravolge il contenuto ed il significato, ed è purtroppo del tutto assimilabile alla censura. Ne tenga conto per il futuro. Giorgio, 1° marzo 2014.
- Invito soprattutto l'ultimo contributore a manteneri i toni e la discussione su un piano di rispetto del prossimo e del buonsenso. Nel merito, una cosa è la censura, altra cosa sono le modifiche più o meno arbitrarie e questo sia per la lingua italiana sia in accordo con il buon senso. Giacché questa è un'enciclopedia il problema peraltro non sussiste: ci si limiti a rendere conto dei fatti, con adeguate fonti, lasciando ad altri luoghi che non siano queste pagine le proprie opinioni personali e le lezioni di comportamento. Grazie.--Ale Sasso (msg) 19:51, 2 mar 2014 (CET)
- Gentile MidBi, mi compiaccio che abbia infine compreso come la manipolazione e l'alterazione volontaria di un'opera artistica, ne stravolge il contenuto ed il significato, ed è purtroppo del tutto assimilabile alla censura. Ne tenga conto per il futuro. Giorgio, 1° marzo 2014.